
Praticando il bushcraft, una disciplina che consente di entrare profondamente in contatto con la natura, si corre anche il rischio di subire attacchi di animali selvatici, tra cui serpenti e vipere. Queste ultime vivono nella folta vegetazione dei paesaggi incontaminati di collina e montagna, e non è raro incontrarle lungo il proprio cammino. Scopriamo quindi insieme cosa fare in caso di morso e tutti gli accorgimenti per prevenirlo.
Dove vivono le vipere e perché mordono
Avventurandosi per i boschi e le zone rurali non è difficile incappare in rettili come i serpenti e le vipere, che prediligono ripararsi in zone umide come il sottobosco, le siepi e gli arbusti, ma si possono nascondere facilmente anche tra i sassi.
Le vipere si nutrono di piccoli mammiferi come topi e ratti: l’uomo, infatti, non viene da loro percepito come papabile preda e la loro prima reazione qualora vi si dovesse avvicinare non è l’attacco, bensì la fuga. Anche l’uomo, d’altro canto, non ha nessun interesse a ritrovarsi a stretto contatto con una vipera che, sentendosi minacciata, potrebbe non trovare altra soluzione se non quella di mordere. Il morso della vipera è il principale metodo tramite il quale questi rettili si procacciano il cibo, in quanto grazie al veleno iniettato sono in grado di immobilizzare e uccidere le prede.
Cosa fare in caso di morso di una vipera
Nonostante nel 30% dei casi il morso della vipera, soprattutto nell’uomo, sia a “secco” quindi senza veleno, non è mai piacevole subirne uno ed è importantissimo sapere come muoversi subito dopo l’accaduto. Il veleno, se inoculato, ha un effetto anticoagulante e talvolta addirittura dannoso a livello neurologico. Il morso della vipera è facile da riconoscere, in quanto è caratterizzato da due puntini distanti circa 1 cm l’uno dall’altro, che corrispondono alla posizione dei denti “morsicatori”.
L’entità del danno si misura in base alla zona in cui il soggetto viene colpito, se più o meno sensibile, a eventuali altri agenti patogeni presenti nella bocca della vipera, e dalle condizioni di salute pregresse della vittima. Il veleno della vipera entra in circolo molto velocemente, causando quasi immediatamente gonfiore, prurito, arrossamento e bolle nella zona interessata, mentre nel medio termine può portare nausea, vomito, vertigini, dolori articolari e muscolari.
Poiché non è possibile nell’immediato verificare se sia stato iniettato o meno il veleno, è necessario seguire sempre la stessa procedura di sicurezza per far fronte alla situazione. L’intervento del 118 è imprescindibile: in ospedale verrà somministrato l’antidoto al paziente, ma mentre si attende l’arrivo dei soccorritori è fondamentale mantenere la calma ed evitare di muovere la zona interessata.
Fasce e bende non troppo strette sono utili a rallentare la diffusione del veleno qualora fosse stato inoculato, mentre lacci emostatici non sono necessari in quanto bloccherebbero il flusso sanguigno ma non quello linfatico, ovvero il trasmettitore dell’eventuale veleno. Un altro accorgimento molto importante è la rimozione immediata di anelli, bracciali e orologi per evitare che rimangano bloccati con il gonfiore della zona interessata.
Da evitare la suzione del veleno, pericolosa se effettuata da persone inesperte e senza nessun evidenza scientifica che ne attesti l’utilità. Anche eventuali incisioni volte a far fuoriuscire il veleno sono altamente sconsigliate, in quanto possono celare più insidie che benefici per il paziente. La somministrazione dell’antidoto è da affidare esclusivamente al personale medico, poiché potrebbe causare shock anafilattico nei soggetti più sensibili o rivelarsi una soluzione inadeguata per le circostanze in cui si trova la vittima. Per queste ragioni l’intervento del 118 è importantissimo, anche qualora si sospetti che il veleno non sia stato inoculato.
Come prevenire i morsi di serpente
Essere morsi da una vipera non è di certo ciò che ci si augura da un’escursione di bushcrafting, per questo esistono diversi metodi per proteggersi e poter prevenire questo spiacevole inconveniente.
Primo fra tutti è la scelta del giusto abbigliamento, costituito da calzettoni spessi e alti, pantaloni lunghi e non troppo sottili (utili anche per la prevenzione delle zecche LINK) e soprattutto scarponcini alla caviglia, che coprano la zona sensibile e rendono più improbabile un eventuale morso.
In secondo luogo, quando si decide di accamparsi per una sosta, è sempre consigliato accendere un fuoco per tenere alla larga animali indesiderati e potenzialmente pericolosi. Qui vi avevamo spiegato come accendere correttamente un falò. Scegliere accuratamente il proprio giaciglio può salvarci da spiacevoli inconvenienti: sempre meglio stare alla larga da corsi d’acqua e zone umide, ma prediligere l’entroterra ed eventualmente radure in cui non siano presenti troppi cespugli o arbusti.
Ultimo, ma non per importanza, citiamo l’utilizzo di un bastone da escursionismo, utilissimo per tastare il terreno circostante prima di appoggiarvi i piedi, e per scacciare serpenti e vipere prima ancora che possano percepirci come un pericolo e passare all’attacco. Anche durante la raccolta di frutti e rami, consigliamo sempre di prestare massima attenzione, e possibilmente scostare tutte le foglie con il bastone prima di avvicinare la mani a terra.
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